L’Abbazia di Frassinoro, nell’Appennino Modenese, fu fondata il 29 agosto 1071 da Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa.
Dal documento di fondazione dell’Abbazia di Frassinoro trapela tutta la preoccupazione di Beatrice per l’incolumità della figlia Matilde, che aveva perso la sua bambina poco dopo la nascita.
Beatrice fondò quindi l’Abbazia per l’anima dei suoi defunti e per l’incolumità della figlia:
“a suffragio della mia anima, dell’anima del fu mio marito Marchese e Duca Bonifazio, per l’incolumità e l’anima della mia diletta figlia Matilde, e per l’utilità dell’anima del fu mio marito Duca Goffredo, non chè per vantaggio dell’anima della fu mia nipote Beatrice (figlia di Matilde)”
Nell’anno 1077 la Contessa Matilde la donò alla Santa Sede.

Mi trovo nell’Appennino Modenese su una delle strade che più amo percorrere durante i miei giri in moto.
Vi suggerisco questo itinerario per raggiungere Frassinoro.
Partendo dalla bellissima Abbazia di Marola, a Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, avrete l’occasione di visitare il Castello delle Carpinete e anche la Pieve Matildica di Toano, per poi giungere qui all’Abbazia di Frassinoro.
Vi godrete il bellissimo panorama sugli splendidi calanchi, percorrendo strade lontane dal traffico. Attraverserete il fiume Secchia e costeggerete il torrente Dolo immergendovi in una natura tutta da ammirare.

L’Abbazia si trova lungo la via Bibulca, ed era una tappa fondamentale per il pellegrino che si fermava a pregare e a riposare per poi passare in Toscana, e raggiungere Lucca per venerare il Volto Santo.
Prima della fondazione dell’Abbazia infatti, esisteva già una cappella con un piccolo ospizio annesso per il ristoro dei viandanti, dipendente dall’Abbazia di San Benedetto di Polirone e gestita da monaci benedettini.
L’attuale edificio, la Chiesa di Santa Maria e San Claudio, risale alla fine del 1500 e sorge sui resti della chiesa dell’antica Abbazia, ma quasi tutto ciò che rimaneva dell’edificio originale è stato cancellato dal trascorrere del tempo, dall’incuria, da battaglie e saccheggi.

Entrata nell’edificio, l’elemento che più ha attratto la mia attenzione, anche forse per l’effetto drammatico dell’illuminazione, è il bassorilievo che si trova su una colonna.

Si tratta probabilmente di un architrave del portale della originaria Abbazia. Alcuni studiosi sostengono che la raffigurazione possa ricondursi all’immagine del Volto Santo.
Anche se rimangono pochissime tracce dell’edificio originale, si possono ammirare alcuni elementi, come capitelli, colonne e tele che furono dell’antica Abbazia.
Sono collocati in teche o riutilizzati all’interno della chiesa, come ad esempio un capitello che funge ora da acquasantiera.

Altri elementi risalenti al primo impianto, sono stati utilizzati nella ricostruzione dell’attuale edificio, del campanile novecentesco e della canonica.

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GALLERY – ABBAZIA DI FRASSINORO, SULLA VIA BIBULCA VERSO LA TOSCANA