CASTELLO DI CANOSSA E I CALANCHI DEL RIO VICO

Il Castello di Canossa si trova nel comune da cui prende il nome, in provincia di Reggio Emilia, in una zona caratterizzata dai calanchi del rio Vico.

Il Castello di Canossa è uno di quei posti da visitare quando il sole comincia ad abbassarsi, la luce lambirà i calanchi creando giochi di ombre e colori. Emozionante.

Vista sul castello e sui calanchi.

Per poter ammirare questa particolare conformazione geologica percorrete la sp54 da Ciano d’Enza, supererete il Castello di Rossena per poi salire fino al Castello di Canossa tramite la sp73.

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castello di canossa
Panorama

Ciò che rimane.

Del primo complesso del Castello di Canossa, risalente alla metà del X secolo, rimane ormai ben poco: i ruderi ad oggi visibili risalgono ad un periodo successivo.

Il tempo, l’abbandono, e i numerosi rimaneggiamenti attraverso i secoli, rendono difficile immaginare quale fosse la struttura originaria.

castello di canossa
Per la visita del castello occorre parcheggiare la moto e proseguire a piedi.

La lettura dei ruderi che vediamo sulla rocca, supportata delle planimetrie ottocentesche e dal confronto con altri castelli dello stesso periodo, ha portato però ad una ricostruzione.

La possiamo vedere, rappresentata con un bellissimo plastico esplicativo, all’ingresso del museo Naborre Campanini.

Il panorama circostante.

Più che il castello in se stesso, affascina la sua storia e la vista che se ne ha quando si percorrono le strade che ad esso conducono.

Ad esempio procedendo nella direzione della località Cavandola, dove c’è il borgo di Votigno, troverete uno slargo da cui se ne ha una visuale molto particolare.

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Sul belvedere una stele in memoria del ciclista Michele Scarponi sulla “salita del sorriso”, ossia il percorso che porta al castello. Pur non essendo ciclisti credo che le emozioni siano le stesse.

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Curiosità

Ancora oggi è in uso l’espressione “Andare a Canossa”.

Deriva proprio dall’episodio di pentimento dell’imperatore Enrico IV che, scomunicato da papa Gregorio VII, capì che per salvare la sua autorità doveva ottenere la revoca del provvedimento.

Così, mentre il pontefice era ospite della contessa Matilde a Canossa, lo raggiunse per implorarne il perdono.

Enrico IV dovette aspettare tre giorni nel cortile del castello prima che Gregorio VII lo ricevesse.

Quindi si dice Andare a Canossa per intendere qualcuno che, dopo essersi comportato in modo spavaldo e spregiudicato, ha dovuto chiedere umilmente perdono.

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