Il Castello di Carpineti, o delle Carpinete, in provincia di Reggio Emilia, si dice fosse il più amato da Matilde di Canossa.
Proprio qui nel Castello di Carpineti infatti, la contessa visse per un periodo della sua vita accanto a papa Gregorio VII, figura a cui fu molto legata.
Un tempo felice quindi, sebbene molto impegnativo per i conflitti che coinvolsero l’imperatore Enrico IV.
E’ il castello matildico situato più in alto e, quindi, il più sicuro. Sorge sul monte Antognano, a 800 metri s.l.m., in una posizione da cui domina tutta la valle circostante, quella dove scorre il fiume Secchia.
In effetti, lasciata la moto nel parcheggio sottostante, occorre guadagnarsi la meta lungo il viottolo di accesso, abbastanza breve ma ripido. Sarete ripagati ampiamente dalla vista d’insieme.

Il Castello di Carpineti.
Era circondato da tre cinte murarie, di cui rimane visibile la prima, le altre due arrivavano fino in fondo al viale d’accesso.
La prima porta medievale è quella con il cancello da dove si accede per la visita, la seconda è quella di entrata e probabilmente era coperta. Lo si evince dagli alloggiamenti visibili sul muro che accoglievano le travi di sostegno alla tettoia.

Qui c’era l’area mercatale. In questa zona si trovava anche la bottega di un maniscalco, essenziale per ferrare i cavalli e forgiare le armi. Accanto è visibile la cisterna dell’acqua.
Il Castello di Carpineti era capace di vivere in sussistenza anche per mesi in caso di assedio.
I recenti scavi hanno portato alla luce le fondamenta della chiesetta interna al castello. Dopotutto per oltre tre mesi papa Gregorio VII ha vissuto qui accanto a Matilde, anche lei molto devota.

Osservando con attenzione si può riconoscere l’appartamento della Contessa.
Si nota infatti la scaletta in muratura che solo la nobiltà poteva avere per accedere ai piani superiori. Inoltre le finestre erano più ampie delle altre. Una in particolare aveva un balconcino in legno: era il bagno privato di Matilde. Cosa abbastanza rara in epoca medievale.

Ora mi attende il mastio con i suoi 90 gradini.
Non posso rinunciare alla splendida vista sulla valle circostante e sui rilievi appenninici. La recente ristrutturazione prevede un’ampia scala in legno lungo la quale sono state disposte delle tavole illustrative relative alla storia dei Canossa e del territorio matildico.

Arrivata in alto, complice la nitida giornata, ho goduto del panorama attraverso il cannocchiale. Veramente da non perdere.

Chiesa di Sant’Andrea
Adiacente al castello si trova la Chiesa romanica di Sant’Andrea, consacrata nel 1117 e dipendente dalla vicina Pieve di San Vitale.

Vi si accede direttamente dalla facciata a capanna, attraverso il portale sormontato dalla lunetta ornata da un fregio romanico. La pianta è rettangolare e al suo interno è possibile vedere i blocchi delle antiche murature originali. Nella chiesa, ancora oggi, si svolgono funzioni religiose.

Internamente, sulla fiancata sinistra, si trova lo stemma scolpito dei Canossa, consumato, ma ancora ben riconoscibile.
La visita al Castello di Carpineti è stata una bella esperienza, grazie anche agli amici del Gruppo Storico Il Melograno, che valorizzano il castello e tutto il territorio carpinetano con passione; attraverso rievocazioni, attività per le scuole ed eventi culturali.
Lascio il Castello scendendo lungo la statale 76 che scende in direzione della frazione di Savognatica, e mi godo ancora splendidi scorci di questo luogo che mi ha raccontato un altro pezzo di storia.

Il video del Castello di Carpineti visto dal drone.
Vedi tutte le foto.
GALLERY – IL CASTELLO DI CARPINETI MI RACCONTA DI MATILDE E DI PAPA GREGORIO