Vi capita mai di avere ricordi sfocati dei luoghi che visitate?
A me è capitato eccome, per una serie di motivi. Magari ero particolarmente stanca, o c’era troppa gente oppure pioveva…
Giusto ieri rovistando tra le cartelle di foto dimenticate nel pc ho trovato uno di questi casi.
Quando parlo di foto dimenticate non sto usando parole a caso, la cartella si chiama proprio “booo”. Cioè non mi ricordo nemmeno più il nome del posto. E’ la cartella prima di “bidone”.
Ma ogni tanto ci vado a guardare dentro a “booo” e per fortuna il mio metodo infallibile, di cui vi ho parlato qui, mi ha permesso di farmi tornare indietro a quella giornata.
Scorrendo le immagini sono riapparsi i ricordi e ho pensato che poi, in fondo, le foto non erano nemmeno così brutte, e che il borgo meritava assolutamente di essere raccontato.
Sto parlando del borgo di Frontino, nelle Marche, in provincia di Pesaro Urbino, di cui ho scritto in questo post.

Mentre rimettevo in fila i ricordi e gli appunti (santi appunti che per fortuna non tralascio mai di scrivere) ho rivissuto quella visita, le emozioni e le belle sensazioni che hanno rischiato di rimanere ignorate per sempre e che invece sono riemerse.
Pioveva! E io odio la pioggia. Non sopporto l’ombrello e non posso fotografare in libertà. Ma pian piano che ripescavo tra i ricordi e li fissavo con le parole riflettevo… e dopotutto quella pioggerellina, quella leggera nebbia e l’atmosfera autunnale non hanno fatto altro che regalarmi immagini più particolari.
Il selciato bagnato, le nuvole basse tra le colline circostanti, nessuno tra i vicoli. Tutto il borgo a mia disposizione. A pensarci bene le condizioni ideali per scatti degni di nota.
In poche parole, ecco come la cartella “boo” delle foto dimenticate ha riacquistato una dignità tutta sua, e un pomeriggio di noia è sfociato in una serata produttiva.