Può capitare a tutti di essere costretti a modificare il proprio modo di scoprire il mondo.
Gli impegni familiari, le risorse economiche o semplicemente la voglia di esplorare nuovi punti di vista.
C’è chi viaggia a piedi, su due ruote (a motore e non), in auto, con il camper o anche solo con la fantasia.
Oppure capita di scivolare su un sentiero e ritrovarsi con un gambaletto di gesso.
Non immaginavo fosse tanto faticoso muoversi con le stampelle. Ok niente panico. Passo al piano B: noleggio una sedia a rotelle.
Aspettativa.
Uscire a prendere un po’ di fresco nelle sere estive, un gelato in piazza, visitare un museo.
Realtà.
Barriere architettoniche ovunque.
Strade sconnesse in cui rischi di finire con le ruote e catapultarti, scalini per entrare nei pubblici esercizi, toilette non adeguate e in condizioni igieniche precarie; insomma la lista è lunga e potrebbe continuare all’infinito.
Basterebbero piccole accortezze per permettere anche a persone con mobilità ridotta di godere della bellezza della nostra Italia, e ognuno di noi dovrebbe farsene carico. Anche solo segnalare un problema a chi di dovere, che si fa presto a dire che nessuno fa niente, ma cominciamo a far sì che questo sia una questione che riguarda tutti noi.
A volte il problema è anche solo sapere preventivamente se la propria meta sarà praticabile o meno, e in questo credo che ognuno di noi che racconta di viaggi, può dare un piccolo contributo. Perché è vero che gli enti del turismo dovrebbero dare la massima diffusione a tali informazioni, ma è dalla collaborazione che si ottiene il meglio.
D’ora in poi l’Italia senza barriere sarà anche un mio problema.
Tornerò presto a viaggiare, in moto o senza, ma sicuramente avrò occhi nuovi e ovunque mi troverò farò maggiore attenzione a ciò che mi circonda.
Nei miei post dedicherò anche solo poche righe per specificare se il luogo in cui sono stata è facilmente accessibile a persone con problemi di deambulazione, scatterò qualche foto in più per mostrare la praticabilità del fondo stradale tra le vie di un borgo e mi adopererò personalmente per segnalare le barriere architettoniche in cui mi sono imbattuta, agli organi competenti.