Il Parmigiano Reggiano è il protagonista indiscusso della tavola dei reggiani. E dall’aperitivo al dolce si abbina davvero con tutto
Il Re dei Formaggi è buono da solo mentre si cucina, si da ai bambini per la merenda a scuola, ed esalta al meglio le ricette tradizionali. La mia versione preferita è come aperitivo, a scaglie, con l’Aceto Balsamico. Accompagnato da un buon Lambrusco.
Ma a renderlo famoso in tutto il mondo non è solo il suo sapore.
Storia e tradizione contribuiscono a fare del Parmigiano Reggiano DOP un prodotto strettamente legato al suo territorio di produzione ma degno della sua fama internazionale.

La storia.
Il Parmigiano Reggiano non nacque nel caseificio di un contadino.
La storia del Parmigiano Reggiano risale ad oltre un millennio fa e coinvolge i territori reggiani, parmensi e modenesi. Poco dopo l’anno Mille infatti, tra le località di Villa Cella (Reggio Emilia) e Borgo San Donnino (Fidenza) sorgevano importanti monasteri.
Furono proprio i monaci benedettini e cistercensi che inventarono una ricetta per un formaggio che doveva essere semplice da realizzare, lasciando il tempo per la preghiera, e conservabile a lungo, per essere trasportato nei lunghi pellegrinaggi.
Il Parmigiano può infatti essere conservato per più di tre anni e i suoi ingredienti sono gli stessi da allora.
Le terre della pianura emiliana comprese tra Parma e Reggio, sono da sempre ricche di acqua e molto fertili, due caratteristiche importanti per l’allevamento di bestiame. Non sorprende quindi che da tale qualità delle materie i monaci siano riusciti a realizzare un prodotto eccellente.
Ecco perché il Parmigiano Reggiano è definito Il Re dei Formaggi.
La sua storia racchiude mille anni di tradizione, la stagionatura è lunga, ed è prodotto con ingredienti naturali senza l’aggiunta di conservanti né additivi.
Visitare un caseificio.
Da sempre il Parmigiano Reggiano si produce con lo stesso procedimento, ve ne potrete rendere conto partecipando all’iniziativa Caseifici Aperti, durante la quale è possibile prenotarsi e visitare i caseifici che aderiscono all’iniziativa, per assistere alla produzione.
Ascoltare i casari che raccontano della propria professione, inebriarsi del profumo del formaggio e ammirare i magazzini di stagionatura è un’esperienza che vi farà entrare in contatto con il territorio e la tradizione.

La visita ad un caseificio è anche un’ottima occasione per scattare foto interessanti.
Oltre a poter immortalare le fasi della produzione, si può approfittare della presenza degli utensili utilizzati per la lavorazione per comporre immagini interessanti. In alcuni casi è possibile vedere anche gli strumenti del passato, a volte dei piccoli musei etnografici.
