Il 7 gennaio del 1797 nacque a Reggio Emilia la bandiera della Repubblica Cispadana. Diverrà poi il nostro Tricolore.
La bandiera rossa, bianca e verde, originariamente a strisce orizzontali con il rosso in alto, fu adottata dagli italiani come simbolo di lotta e aspirazione alla libertà, all’autodeterminazione dei popoli e dei diritti civili nel contesto della repubblica cispadana, che sorgeva su ispirazione della rivoluzione francese e dei principi di uguaglianza libertà e legalità.
Nel 1948 il Tricolore della Repubblica Italiana fu battezzato solo con i tre colori, senza stemmi, come previsto dalla nostra Costituzione.
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Nel 1997, nella ricorrenza secondo centenario del Tricolore, il parlamento proclamò il 7 gennaio Giornata Nazionale della Bandiera.

Lo storico Vittorio Fiorini attribuì la nascita del Tricolore a due studenti, Luigi Zamboni bolognese e Giambattista de Rolandis di Castell’Alfero (AT). Patrioti e rivoluzionari, intrecciarono il rosso e il bianco, colori delle proprie città natali, con il verde della speranza di condurre l’Italia a nuova vita. Il loro auspicio era che il popolo italiano seguisse le loro orme e si battesse per gli stessi loro ideali, per i quali furono torturati e uccisi.
La nostra Bandiera divenne così simbolo di tutti, repubblicani, moderati, monarchici e democratici.
Fu così per Ciro Menotti nei moti del 1830-31, per Giuseppe Mazzini e la Giovine Italia, nell’impresa disperata dei Fratelli Bandiera e tra gli eroi del 1848. E ancora nella Repubblica di Venezia, durante le 5 Giornate di Milano, tra gli insorti di Palermo e durante la Repubblica Romana.
Il Tricolore da sempre accompagna tutti i momenti fondamentali della storia del nostro Paese.
Durante il ventennio fascista, quando libertà e diritti civili furono cancellati, la Bandiera continuava a rappresentare i suoi ideali, ma sempre messo in ombra dalla bandiera nera. Anche negli eventi di rappresentanza e nelle parate militari, il Tricolore era oscurato da simboli fascisti come il teschio con le tibie incrociate.
Occorre riflettere sul passato, e guardare con fiducia al futuro.
Dalle sue origini a Reggio Emilia, fino all’era fascista in cui fu celato delle bandiere nere, da una politica della speranza ad una politica della paura. Queste due fasi della storia del Tricolore ci conducono fino al presente, e devono generare in noi un sentimento di orgoglio e rispetto nei confronti del simbolo della nostra Nazione. Tenere viva la memoria è indispensabile per affrontare il futuro con maggior fiducia e una rinnovata consapevolezza.
Per approfondire la storia del Tricolore è possibile visitare il Museo del Tricolore, a Reggio Emilia. Ulteriori spunti per visitare la città e la sua provincia li trovate qui.