Scaglie di Reggio racconta un po’ di me, e di come nel corso degli anni ho imparato a cogliere i vari aspetti della mia città adottiva.
Sono qui dal 1997 ma solo oggi riesco a guardare questa città con occhi diversi.
Il mio lavoro e le mie passioni mi hanno portata certo nei posti più noti, ma anche in angoli della città e del territorio circostante a volte sconosciuti persino a chi ci abita da sempre.
La mia percezione della realtà reggiana diversa da chi, a Reggio Emilia, ci è nato. Non potrebbe essere altrimenti. Ho deciso quindi di raccontarla, per offrire il mio punto di osservazione alternativo.
Racconterò di luoghi, personaggi, bellezze naturali e realtà che meriterebbero di essere narrati e valorizzati. Elementi che tutti insieme compongono la storia locale.
Scaglie di Reggio.
Ho scelto questo nome in onore del Re dei Formaggi, e per evocare l’idea di una serie frammenti sparsi che tutti insieme andranno a formare il puzzle della cultura e delle tradizioni della provincia.
Ne scriverò io, ma approfitterò anche dei contributi di chi Reggio Emilia l’ha vista cambiare nel corso degli anni, per coglierne le tante sfaccettature.
C’è molto da raccontare.
Le bellezze artistiche e architettoniche. Il Duomo, i chiostri, i cortili. Le origini romane: sorge lungo la Via Emilia, arteria di grande importanza militare e commerciale. Il suo ruolo nella storia: qui nacque il nostro Tricolore il 7 gennaio 1797.
Poi le bellezze paesaggistiche e i piccoli borghi del Parco Naturale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Zona che amo particolarmente in quanto appassionata motociclista. La zona della “Bassa”, che affascina per gli scenari assolutamente particolari della golena del fiume Po e per le città d’arte, come Gualtieri, l’unico comune dell’intera provincia inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia.
E soprattutto i territori di Matilde di Canossa con i suoi castelli e le vicende storiche, a cui sono dedicati la maggior parte dei miei articoli.
E poi i sapori della cucina, una tra le più apprezzate al di fuori dei confini nazionali, fatta di prodotti del territorio emiliano che spazia dalla pianura alla montagna.
Scaglie di Reggio. Senza un percorso prestabilito né uno schema da seguire, lasciandomi trasportare dall’emozione del momento.
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