SCRIVERE DI VIAGGI IN MODO ETICO. SI PUÒ

Con le parole si influisce sulle scelte e sulle opinioni delle persone, di conseguenza scrivere di viaggi in modo etico è fondamentale.

L’industria del turismo sta cambiando, e con esso le modalità di comunicazione, ma nessuna strategia, per quanto ben studiata, potrà mai sostituire un contenuto di qualità.

Ho spesso riflettuto, da quando ho incontrato il giornalismo costruttivo, su come poter applicare tale modalità di narrazione nel confezionare i miei reportage.

Il Pensatore - Opera situata nel parco delle sculture del Chianti SI

In effetti, pur non essendone cosciente, molti degli aspetti fondamentali del giornalismo costruttivo li avevo già messi in atto. Ora però ne ho maggior consapevolezza.

Ciò che ho tratto da queste meditazioni è che si possono comunicare i luoghi, le destinazioni e gli itinerari turistici in modo più etico e sfaccettato, più aderente alla realtà, aggiungendo valore al racconto.

Ho stilato, più per la mia esigenza di fare ordine tra le idee che per la presunzione di redigere un elenco esaustivo, alcuni punti da tener presenti nella stesura dei miei articoli di viaggio.

Un mio personale vademecum che tengo sempre sulla scrivania in bella vista.


  • Fornire dettagli utili a raggiungere la meta. Perché se è vero che oggi con il navigatore si può andare dappertutto, a volte scegliere una strada piuttosto che un’altra può fare la differenza. Specialmente nei viaggi in moto il viaggio può valere tanto quanto la destinazione. Fondamentale inquadrare geograficamente il luogo di cui si racconta e inserire eventuali suggerimenti su cosa visitare nelle vicinanze, in modo che se una persona decide di fermarsi di più saprà già su cosa documentarsi.
  • Fornire informazioni su aperture, visite guidate, prezzi. Usando dei link alle pagine ufficiali del sito turistico di interesse, non si rischia così di fornire dettagli che possono diventare obsoleti.
  • Foto reali. Per me è importante non usare le foto come specchietti per le allodole. Una post-produzione troppo pesante rischia di creare false aspettative che poi verrebbero disattese, obiettivo non è in linea con i miei.
  • Punti di forza e punti di debolezza. Narrare, emozionare. Ma senza imbellettare troppo. Vale la pena di raccontare le cose come stanno. Poi così ognuno può trarre le sue conclusioni e capire se è una meta adatta ai propri interessi.
  • Interviste. Al barista, ai cittadini, agli addetti della pro loco, all’assessore. O anche ai turisti stranieri, a qualcuno che vive lì. Tutti i punti di vista sono meritevoli di essere raccontati e permettono di percepire le varie sfumature di una realtà.
  • Target: invalidi, bambini, anziani. Quali di queste categorie può trovare maggiore beneficio da una visita del luogo? Ci sono troppe scale? Ci sono servizi per disabili? I musei sono a misura di bambino? E’ importante saperlo. Le esigenze variano da individuo ad individuo, è importante aiutare il lettore nella scelta. Le indicazioni sulla possibilità di parcheggio in zona e sul modo migliore per raggiungere una meta, inoltre, possono essere molto utili per programmare una gita.
  • Fornire indicazioni sul periodo migliore per la visita (ad esempio a Castelluccio di Norcia, se visitata al di fuori della stagione della fioritura delle lenticchie perde un po’ di fascino). Le stagioni, l’ora in cui tramonta il sole, sono dettagli potrebbero influire molto sull’esperienza.
  • Le informazioni su dove mangiare e dove dormire ritengo si debbano inserire solamente se sono frutto di esperienza diretta, preferisco non scrivere mai di qualcosa che non conosco.
  • Linkare fonti ufficiali e attendibili, inutile copiare e rimescolare notizie che già ci sono sul web. Sul cartaceo può avere un senso, ma online è inutile (e anche dannoso) replicare un contenuto. Inserire ottimi link snellisce il lavoro di aggiornamento continuo che il giornalismo costruttivo implica (giornalismo in beta perenne) in questo modo il lettore attingerà alla fonte ufficiale, la più autorevole.

Scrivere di viaggio in modo etico significa per me non creare false aspettative.

Desidero instaurare con il mio lettore un rapporto di fiducia, perché non c’è niente di più bello di quando mi dicono: “Era esattamente come l’avevi descritto!”.

Il mio viaggio alla scoperta del Giornalismo Costruttivo

Il mio primo articolo su News48