Passeggiando lungo le stradine del borgo di Sovana, mi ritrovo al civico 47 di via del Duomo, e rimango a bocca aperta.
Ormai devo aver sviluppato un certo fiuto. Stavolta, a Sovana, più che sulle tracce di Matilde di Canossa, sono risalita alle origini di Papa Gregorio VII.
Ma andiamo per ordine.
Lungo le strade di Sovana.
Sovana è un pittoresco borgo nel territorio di Sorano, in provincia di Grosseto, ed è inserito tra i Borghi più belli d’Italia:
Suana è il nome dato alla città etrusca dai Romani, dopo la loro conquista del territorio di Vulci nel 278 a. C. Il nome deriva dall’etrusco suf che significa “terra verde”.

Dalla bella piazza centrale ci son due stradine che portano verso il Duomo, salendo lungo quella di destra ho camminato fino al civico 47. E’ proprio qui che si trova la casa di Ildebrando Aldobrandeschi, che divenne poi Papa Gregorio VII.
Sul muro si può notare una targa commemorativa. Purtroppo nulla di più, ma il fatto che il destino mi abbia portata qui mi è bastato.
Trovarsi nel posto dove nacque Papa Gregorio VII, protagonista con Enrico IV e Matilde di Canossa del celebre episodio che si svolse al Castello di Canossa, e che ebbe un legame così stretto con Matilde.
Emozionante.
Il Duomo di Sovana.
Il borgo è ricco di luoghi di interesse storico e artistico, ma avendo poco tempo a disposizione, ho scelto di visitare il Duomo, la Cattedrale di San Pietro e Paolo, uno dei maggiori edifici in stile romanico gotico in Toscana.

Si trova nella parte più alta del borgo e le sue origini risalgono al X – XIV secolo. Di tale periodo sono la cripta, il portale e la struttura architettonica, in stile romanico ma con alcuni elementi di stile gotico, come ad esempio gli archi a sesto acuto.
La cattedrale è imponente e austera. Esternamente, l’elemento che più di ogni altro attira l’attenzione, è il ricco portale d’ingresso e il contrasto tra il marmo chiaro dei suoi decori e il tufo della muratura, tra la trama grezza del tufo e la delicatezza delle figure scolpite.
Sugli elementi strutturali del portale in legno, si notano figure geometriche, spirali, scanalature e figure zoomorfe.

All’interno avverto da subito la solennità del luogo.
Le linee sono semplici e lo sguardo va rapido verso i grandi capitelli riccamente scolpiti, per poi salire ancora verso le finestre da dove filtra la luce esterna.
Giù, in fondo, l’altare semplicissimo. Vado a vederlo da vicino, poi mi volto per osservare l’insieme da una prospettiva diversa, e mi accorgo della bella fonte battesimale ottagonale.
Adoro l’architettura romanica, semplice, essenziale, e maestosa. Induce alla preghiera e al raccoglimento senza fare mostra di sfarzi.
La salma di Papa Gregorio VII esposta nel Duomo di Sovana.
Scegliere di visitare il Duomo mi ha consentito di fare un incontro a sorpresa.
Proprio quest’anno ricorre il Millenario della nascita di Ildebrando di Sovana e per l’occasione la salma di Papa Gregorio VII è stata traslata dalla Cattedrale di Salerno per rimanere esposta per alcune settimane.
Una coincidenza per me molto fortunata, visitare il Duomo e poter ammirare questa testimonianza storica.

Tornerò ancora a Sovana.
Devo visitare la Rocca Aldobrandesca, che si trova dalla parte opposta del borgo rispetto al Duomo, e la bella Chiesa di Santa Maria Maggiore, quella sulla piazza.
Ma posso ritenermi soddisfatta, oggi torno a casa con un carico di delle belle emozioni.
Accessibilità.
Le vie di Sovana sono accessibili anche da chi ha problemi di deambulazione, la pavimentazione non presenta grossi ostacoli e la pendenza non è eccessiva.
L’accesso alla biglietteria per il duomo è dotato di scivolo, l’unico punto in cui ho notato che c’è uno scalino da superare è l’ingresso del Duomo, ma chiedendo al personale della biglietteria, molto gentile e disponibile, si potrà senz’altro avere aiuto.